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Il nuovo corso nel Settore Elettrico

Le parole di un nostro ex allievo

Con l’inizio del nuovo anno formativo 2021/2022, il nostro Centro di Santhià è pronto ad offrire nuove opportunità ai futuri allievi del corso Addetto Impianti Elettrici Civili come sempre volto a far acquisire, prima in aula e poi in azienda, le competenze proprie del settore.

C’è una grande novità: da quest’anno le iscrizioni sono aperte non solo ai disoccupati, ma anche a chi è occupato e affamato di nuove occasioni in ambito lavorativo. Tra i requisiti per partecipare al corso vi ricordiamo l’aver compiuto 18 anni e l’essere in possesso della licenza media. Per avere informazioni sulle iscrizioni, contattate la segreteria al numero 0161 841 648 che vi rimanderà al coordinatore del corso.

>> Il corso è in fase di presentazione, approvazione ed eventuale finanziamento

 

Ora, per conoscere qualcosa in più sul corso, ecco le parole e i consigli di Federico, un nostro ex allievo che ci ha raccontato la sua esperienza formativa presso Casa di Carità rispondendo a qualche domanda.

- Presentati!

Mi chiamo Federico Moriano, ho 32 anni, abito a Borgo d’Ale e ho frequentato nella vostra sede di Santhià l’ultima edizione del corso da impiantista elettrico.

 

- Perché hai scelto il nostro corso da addetto impianti elettrici?

Perché mi ha sempre incuriosito l’argomento ed è inerente agli studi che ho fatto.

 

- Dove hai svolto le 200 ore di stage previste nel percorso formativo?

Ho lavorato come stagista presso la ditta MOMO MASSIMO di Saluggia, che mi ha offerto questa opportunità.

 

- Come sei stato accolto?

Sin da subito i membri dell’azienda sono stati pazienti e disponibili ad accettare il contributo che potevo dare, rispondendo anche alle mie curiosità sul lavoro che svolgevamo.

 

- Avevi qualche timore prima di cominciare?

Sinceramente ero un po’ preoccupato di non riuscire ad abituarmi ai ritmi di lavoro.

 

- Quali attività hai svolto?

Col passare del tempo e osservando tanto gli altri, sono passato dal fornire un semplice supporto a svolgere vere e proprie mansioni, come ad esempio il cablaggio e il collegamento di prese e dispositivi per il controllo dell’illuminazione, il fissaggio di tubi rigidi per il passaggio di linee esterne, la predisposizione di guaine flessibili per gli impianti sotto pavimento, il passaggio o la sostituzione di cavi, l’individuazione e la riparazione di piccoli guasti.

 

- Quali strumenti di lavoro hai utilizzato?

Per lo più ho utilizzato cacciaviti, forbici, nastro isolante e multimetro, ma in determinate occasioni anche chiavi, brugole, avvitatore, trapano, martello e altri attrezzi del mestiere.

 

- Ti vengono in mente situazioni in cui sono state fondamentali alcune tue capacità personali?

Spesso mi sono tornate utili la mia memoria, la mia attenta capacità di osservare e la mia precisione.

 

- Dall’inizio dello stage è cambiato qualcosa nel tuo modo di lavorare?

Ho sicuramente capito che, nonostante ogni mansione debba essere svolta con attenzione, alcune hanno bisogno di più precisione e che è importante mantenere la concentrazione quando si è sotto stress.

 

- Ci racconti la giornata migliore che hai vissuto in azienda?

È un po’ difficile sceglierne una, però posso dirvi che ci sono state varie giornate soddisfacenti sia per la realizzazione di alcuni lavori sia per il rapporto che ho creato con i miei colleghi.

 

- E con i tuoi compagni di corso hai stretto amicizia?

Sì certo, si è formato un bel gruppo e nonostante la differenza di età e di carattere, abbiamo avuto modo di vederci anche al di fuori delle lezioni.

 

- Quanto ti senti soddisfatto di questa esperienza?

Molto soddisfatto perché ho imparato cose interessanti, ho migliorato le mie capacità e ho conosciuto gente capace.

 

- Ti è piaciuto il nostro corso e, soprattutto, ti ha aperto qualche porta nel mondo del lavoro?

Sì, i professori sono ben preparati, in grado di trasmettere interesse e disponibili ad aiutarti. Il titolare della ditta dove ho svolto lo stage mi ha dato la possibilità di continuare la nostra collaborazione e mi ha offerto un contratto di tirocinio che abbiamo stipulato con il supporto della scuola.

 

- Cosa consiglieresti ai futuri allievi della Casa di Carità di Santhià?

Senza dubbio devono avere una motivazione sufficiente che li sproni ad affrontare il corso con impegno, poi servono volontà e la disponibilità nell’apprendere, anche se per alcuni potrebbe essere passato un po’ di tempo dall’ultima volta in cui si sono seduti in un banco di scuola. Non mancherà la pratica con le lezioni in laboratorio e lo stage, ci sono anche dei momenti di svago se si crea un buon rapporto con i compagni. Non perdete questa occasione!

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